Non sono partito dalla terra, ma l’ho sempre amata. Ci sono arrivato per scelta perché ad un certo punto della mia vita ho sentito fortissima la necessità di ristabilire un legame lento con la natura. Ho deciso di dedicarmi al vino e, più in generale, ad una profonda ricerca interiore.

Il vino è waiting.
È la capacità di ascoltare e rispettare i tempi della natura.

Il vino è intuizione.
Il perfezionamento delle tecniche vitivinicole avviene secondo un processo di conoscenza graduale, basato principalmente sull’intuizione, che si svolge prima in vigna e poi in cantina. 

Il vino è unione di menti e di cuori.
È la consapevolezza del fatto che il tutto non è la semplice somma delle parti.

Il vino è viaggio.
È una presa di coscienza dell’altro, un’alterità che c’interpella e ci costringe al confronto, un’esperienza che non è possibile senza una frattura, un distacco da noi stessi. È la necessità urgente e profonda di ricreare, prima di tutto dentro di noi, quello spazio aperto che permette al viaggio stesso e alla vita di continuare a intrecciarsi l’uno con l’altra.